Perchè nasce D.O.T.
L'equipe medica di D.O.T. nasce da una comune esperienza maturata all’interno di una grande struttura ospedaliera come quella dell'Ospedale San Paolo di Milano, che da anni rappresenta un importante centro di riferimento in Italia per la diagnosi e il trattamento delle malattie della bocca.
Diversi odontoiatri e igienisti non si sentono autonomi nella gestione di un paziente con problemi di patologia orale, specialità esercitata prevalentemente in strutture universitarie e/o ospedaliere e con cui molti colleghi hanno poca consuetudine.
Inoltre, i pazienti che soffrono di disturbi alla bocca, non direttamente riconducibili a denti e gengive, si trovano disorientati nella scelta del medico a cui affidarsi per affrontare il problema, trovandosi così a percorrere un complicato viaggio tra diverse sale d'attesa, spesso senza riuscire a chiarire in maniera corretta il problema che li affligge.
Lo specialista in patologia orale è sicuramente la figura più adatta per colmare questa mancanza e i professionisti dell'equipe medica di D.O.T. sono certamente i migliori specialisti nel campo.
D.O.T. mette a disposizione di pazienti e colleghi un'esperienza unica sul territorio nazionale per numero di casi e per passione, conciliando competenza, professionalità e servizi adatti alle diverse esigenze.
A chi è rivolto e come prendere un appuntamento
Il primo interlocutore di D.O.T. è il libero professionista che desidera completare l'offerta sanitaria del suo studio, mettendo a disposizione dei suoi pazienti un servizio integrato di patologia orale.
D.O.T. si rivolge però anche al singolo paziente che necessita di farsi visitare da specialisti del settore.
Se quindi si ritiene di avere un problema di salute che D.O.T. può risolvere, sono disponibili le seguenti modalità per programmare una visita:
- prenotare una visita nel reparto del prof. Giovanni Lodi con il SSN presso l'Azienda Ospedaliera San Paolo;
- ricorrere al proprio dentista di fiducia richiedendogli di contattare direttamente D.O.T.;
- fissare in tempi rapidi una visita adatta alle esigenze personali, potendo scegliere tra diverse sedi e orari. Sarà sufficiente contattare la segreteria di D.O.T. al numero 3661972196 o inviare una e-mail all’indirizzo info@patologia-orale.it.
Metodo D.O.T.
La pratica clinica esercitata da D.O.T. poggia su tre basi
Quali servizi?
- Visite specialistiche di patologia orale;
- Procedure diagnostiche (biopsie incisionali/escissionali delle mucose orali, sialometria, citologia, esame istologico);
- Formulazione di piani di trattamento medici e/o chirurgici delle malattie della bocca;
- Riabilitazione dei pazienti complessi;
- Programmi di follow up di pazienti con malattie croniche della bocca;
- Consulenza nella formulazione di piani di trattamento odontoiatrici in soggetti con problematiche mediche (es. pazienti immunodepressi, oncologici) e farmacologiche (es. anticoagulanti, bifosfonati);
- Campagne di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori della bocca in soggetti ad alto rischio;
- Interventi formativi su tematiche di patologia e medicina orale rivolti all’odontoiatra, allo staff paramedico dell’ambulatorio o al paziente.
Le malattie della bocca
- Afte
- Cancro della bocca
- Candidosi
- Infezione da HPV e papillomi
- Lesioni traumatiche
- Leucoplachia
- Lichen planus
- Lingua a carta geografica
- Macchie scure
- Malattie vescicolo-bollose
- Mucocele
- Osteonecrosi da bifosfonati
- Secchezza orale
- Sindrome della bocca che brucia
Le afte sono ulcere molto comuni che colpiscono in particolare donne e bambini. Le cause di questa malattia sono sconosciute, benché si ritenga che non siano dovute a microrganismi e non siano trasmissibili. Talvolta la loro comparsa si verifica in seguito ad assunzione di cibi particolari, traumi e situazioni di stress. La diagnosi delle afte si basa sul loro aspetto caratteristico (piccole ulcere rotondeggianti e colore bianco giallo con un margine più rosso), mentre può essere necessario ricorrere ad una biopsia nei casi atipici. Si distinguono tre aspetti clinici che si distinguono per il numero e le dimensioni delle lesioni: le afte minori, le afte maggiori e le afte erpetiformi. Il trattamento locale con disinfettanti ed antinfiammatori, può ridurre il dolore causato dalle afte e abbreviarne la durata.
Il cancro della bocca non è tumore raro, per questa malattia in Italia ogni giorno muoiono circa 8 persone. Le cause principali di questa malattia sono il fumo e l’alcool. Fortunatamente grazie ai notevoli progressi nel trattamento, è possibile guarire da questa malattia, a patto che la diagnosi venga fatta il primo possibile. Un tumore diagnosticato in fase precoce, infatti, ha molte più probabilità di essere curato in maniera ottimale e con minori conseguenze estetiche e funzionali. Un odontoiatra addestrato può riconoscere facilmente un cancro della bocca, per il suo aspetto caratteristico (macchie bianche, ulcere, neoformazioni) e per la facilità con cui è possibile visitare tutte le strutture del cavo. La diagnosi di certezza però richiede sempre la biopsia e l’analisi microscopica della lesione sospetta. Una visita periodica delle mucose orali, unita ad interventi di lotta alla diffusione di fattori di rischio come il consumo di tabacco e alcol, rappresenta perciò il migliore approccio per contrastare questa malattia.
La Candida è un fungo presente nell’organismo di più della metà della popolazione generale. Alcune particolari condizioni possono portare all'aumento della quantità di questo fungo, causando infezioni all'interno della bocca. Questa infezione può manifestarsi con aree bianche soffici che sembrano sfaldarsi (mughetto) o zone rosse, localizzate principalmente sulla lingua e sul palato o ancora con piccoli tagli agli angoli della bocca. Per la diagnosi è generalmente sufficiente una visita specialistica. Il trattamento prevede l’utilizzo di sciacqui o gel disinfettanti, solo nei casi più gravi di compresse.
Il papilloma virus umano (HPV) è un piccolo microrganismo che può causare malattie sia a livello della pelle, che sulle superfici che rivestono la bocca, l'ano e i genitali. All'interno del cavo orale l'infezione da parte di questo virus può portare alla formazione di lesioni di differente forma, colore e dimensioni (papillomi, condilomi e verruche). Sono tutte lesioni benigne che generalmente non causano sintomi. La diagnosi si basa sull'aspetto tipico di queste lesioni, mentre il trattamento è chirurgico, attraverso l'asportazione della lesione.
Le mucose orali possono essere facilmente soggette a traumi, acuti o cronici, di varia natura. Elementi dentari (malposizionati o con superfici taglienti/ruvide a causa di carie o fratture), dentiere incongrue, abitudini viziate (morsicamento delle mucose orali) possono contribuire alla comparsa di lesioni all'interno della cavità orale di aspetto anche molto differente (neoformazioni, ulcerazioni, macchie bianche). Anche alcune sostanze chimiche contenute in medicine o sciacqui possono determinare la formazione di ulcere della bocca. Lesioni potenzialmente correlabili a un qualsiasi trauma, ma che non tendono a guarire nell'arco di 14 giorni, meritano sicuramente una valutazione specialistica, per poter giungere ad una diagnosi precisa e puntuale e ad intraprendere il trattamento più corretto.
Con il termine leucoplachia si definisce una macchia bianca, che può localizzarsi in qualsiasi area all'interno della bocca (lingua, gengiva, parte interna della guancia, labbro…). Un individuo con una leucoplachia ha un rischio maggiore di sviluppare un tumore della bocca rispetto ad uno con la bocca sana. Le cause di questa malattia rimangono ancora sconosciute, anche se alcune abitudini come il fumo e il consumo di bevande alcoliche sembrerebbero fortemente associate a questa condizione. Per la diagnosi è fondamentale l’esecuzione di una biopsia e, quindi, l’esclusione di tutte le malattie che possono causare lesioni simili. Il trattamento consiste in controlli periodici e piccoli prelievi per analizzare le caratteristiche microscopiche del tessuto, per valutare che la lesione rimanga benigna, come avviene nella maggior parte dei casi.
Il lichen planus orale è una malattia infiammatoria cronica, la cui causa è sconosciuta, che colpisce circa l’1% della popolazione, con una leggera predilezione per il sesso femminile. Nella sua forma classica si presenta con strie biancastre disposte come una ragnatela sulle superfici che rivestono l'interno della bocca (soprattutto le guance), nonostante possa manifestarsi anche con aree arrossate o ulcere. È una malattia che può interessare anche la pelle. Molti pazienti affetti da questa condizione non hanno sintomi, mentre altri lamentano fastidio o bruciore all’interno della bocca. Per ottenere una diagnosi certa è necessaria l’esecuzione di una biopsia. Non essendo conosciuta la causa che porta all'instaurarsi di questo disturbo non esiste una terapia per guarire da questa malattia. Il trattamento si avvale di collutori e gel al cortisone ed è limitato ai casi in cui sono presenti sintomi. I controlli periodici, presso l’odontoiatra o lo specialista, sono parte integrante del trattamento della malattia.
La lingua a carta geografica è una comune modificazione della lingua, meglio definita come glossite migrante benigna: infatti è una condizione che interessa nella maggior parte dei casi la lingua (glossite), che nel tempo colpisce zone diverse della lingua (migrante) e che non rappresenta un pericolo per la salute di chi ne è affetto (benigna). Si presenta come una o più zone arrossate caratterizzate da un orletto più chiaro e da una forma che ricorda i disegni di una carta geografica, da cui il nome. Non se ne conosce con esattezza la causa, ma può essere associata all’assunzione di alcuni cibi. Generalmente non causa disturbi importanti, anche se può provocare bruciore. La diagnosi si basa principalmente sull’aspetto delle lesioni e generalmente non richiede ulteriori accertamenti, mentre il trattamento dipende dall’intensità dei sintomi.
In questa categoria rientrano tutte le lesioni che causano alterazioni del colore delle superfici che rivestono l'interno della bocca. Generalmente le macchie di colore blu o rosso sono da attribuire a manifestazioni che comportano aumenti della quantità dei piccoli vasi che portano il sangue ai tessuti della bocca, mentre quelle bruno-nerastre sono più spesso causate da un aumento della melanina, una sostanza contenuta anche nella pelle che permette di abbronzarci durante l'esposizione ai raggi solari. La diagnosi si basa generalmente sulle caratteristiche di queste manifestazioni, anche se a volte è necessario ricorrere a piccoli prelievi per differenziarle da altre malattie. Per il trattamento si può, a seconda dei casi, programmare controlli periodici o eseguire l'asportazione della macchia.
Le ulcere della bocca possono comparire direttamente o essere associate a bolle o vescicole. Son molte le malattie che possono manifestarsi in questo modo e alcune di queste, oltre a colpire la bocca, possono interessare anche la pelle, gli occhi, le vie respiratorie e i genitali, determinando in tutte queste sedi l’insorgenza di ulcere e/o bolle, spesso accompagnate da dolore e bruciore. Le malattie appartenenti a questo gruppo possono essere provocate da virus erpetici o da un errato funzionamento del sistema immunitario (malattie autoimmuni), tra queste il pemfigoide e il pemfigo sono quelle che più spesso interessano il cavo orale. La bocca è una zona molto sensibile, che si può visitare con facilità e in alcuni casi è la prima sede ad essere colpita, per questo può rappresentare un importante elemento per una diagnosi corretta e precoce, l’unico modo per intraprendere un corretto trattamento.
Questa lesione è molto comune in particolare nei bambini ed è la conseguenza di un trauma a livello delle labbra o altre strutture della bocca. Al di sotto di esse e in particolare in corrispondenza del versante interno del labbro e della guancia sono presenti numerose piccole ghiandole salivari che attraverso le loro secrezioni permettono di lubrificare e idratare i tessuti della bocca. In alcuni casi, eventi traumatici in particolare a carico del labbro inferiore, possono danneggiare il sistema di secrezione della ghiandola, determinando un accumulo della saliva nei tessuti e la formazione di un rigonfiamento di dimensioni variabili. La diagnosi di questa lesione si basa sul suo aspetto, ma nella maggior parte dei casi il trattamento richiede la sua asportazione chirurgica.
I bifosfonati sono dei farmaci utilizzati per ridurre il riassorbimento osseo in pazienti malati di osteoporosi e di tumori localizzati alle ossa. A causa della loro efficacia, questi farmaci sono diventati sempre più comuni, in particolare tra donne oltre i 50 anni e soggetti malati di tumore. Tra gli effetti indesiderati di questi farmaci, uno interessa in particolare le ossa della bocca, che se colpite da infezioni o traumi, faticano a guarire e si ammalano di una malattia chiamata osteonecrosi dei mascellari. I pazienti in terapia con bifosfonati spesso ricevono cure odontoiatriche non adeguate. Questo però non è necessario, perché grazie ad una attenta diagnosi odontostomatologica, ad una conoscenza aggiornata dei bifosfonati e delle malattie per cui vengono prescritti, è possibile pianificare un trattamento odontoiatrico ottimale, limitando al massimo il rischio di osteonecrosi. Al momento non esiste una cura definitiva per questa malattia, ma terapie che permettono ridurre il rischio di comparsa della malattia, di controllarne la progressione e alleviarne i sintomi.
La secchezza orale è un disturbo causato dalla diminuzione della quantità di saliva presente all’interno della bocca e associato a numerose condizioni: farmaci, molti dei quali di uso comune, come le terapie per abbassare la pressione del sangue, quelle anti-allergia e quelle utilizzate per combattere la depressione, malattie e trattamenti anti-cancro. La diagnosi di questo disturbo si basa sulla misurazione della quantità di saliva e, quando possibile, sulle sue cause. Proporzionalmente alla gravità, la mancanza di saliva può determinare un aumento del numero di carie, infezioni, bruciore della bocca, difficoltà nel masticare e inghiottire il cibo, parlare ed anche portare protesi mobili. Il trattamento di questa condizione è volto a diminuire il fastidio avvertito dal paziente e a prevenire le possibili complicazioni, come l’aumento di carie.
La sindrome della bocca che brucia o BMS (burning mouth syndrome) è un disturbo caratterizzato da intenso bruciore della bocca, accompagnato o meno da alterazioni del gusto, prurito e sintomatologia pungente. Nonostante la presenza del bruciore sia reale, le superfici che rivestono la cavità orale appaiono sane. Per questo la diagnosi può essere difficoltosa e richiede che vengano esclusi altre cause di bruciore orale (ad esempio la secchezza). Il meccanismo che porta all'instaurarsi di questa condizione sembrerebbe provocato da alterazioni dei piccoli nervi che portano la sensibilità alla bocca. Proprio per questo il trattamento della sindrome della bocca che brucia si avvale di farmaci capaci di svolgere un'azione protettiva nei confronti delle terminazioni nervose. È importante rassicurare il paziente che, nonostante sia un disturbo difficile da trattare e con rare risoluzioni, non comporta la presenza di malattie gravi, come i tumori.